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Culturalia di Norma Waltmann / Ufficio stampa e comunicazione d’arte e cultura

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BAG – Bocconi Art Gallery, Milano
dal 27/05 al 26/05

Lo scultore Giorgio Bevignani sarà tra i sessanta artisti selezionati per la quarta edizione di BAG-Bocconi Art Gallery, che inaugura martedì 27 maggio alle 18.00 a Milano, presso la sede di via Roentgen 1.

Bevignani, che presso la BAG rimarrà in mostra per un intero anno con l’installazione Jordan’s Red Water, è apprezzato e seguito da critici e studiosi quali il recentemente scomparso Omar Calabrese, insieme a Valerio Dehò, Francesca Pietracce, Martelena Arango Cardinal, Isabella Falbo, Niccolò Moscatelli, Jaime Ceron e Renzo Orsini. L’importante mostra alla Bocconi Art Gallery arriva peraltro poco dopo la nomina dell’artista a membro della Royal British Society of Sculptors.

La compagine di opere, tra dipinti, sculture, fotografie e installazioni che animeranno gli spazi del campus della Bocconi, comprende le opere di grandi maestri che vanno da Lucio Fontana a Ettore Spalletti, da Arnaldo Pomodoro a Piero Manzoni, passando per Steven Scott, Gerold Miller e Zhang Huan.

Nell’opera di Bevignani, Jordan’s Red Water, il simbolo del fiume, il Giordano, e del suo costante scorrere si unisce all’idea di purificazione e memoria in continua rigenerazione. Sono temi che l’artista da sempre ben maneggia: attingendo dalla scienza contemporanea, dalla metafisica e dalla mitologia, affronta l’universale modellando e dando forma a 613 distinti moduli (il numero di semi nel frutto della melagrana) installati e messi insieme a creare un più ampio e coesivo lavoro, una particolare costellazione, rigenerazione del particolare.

Si tratta di un’opera che ben si inserisce nella scultura atomista per la quale Bevignani si è spesso contraddistinto. L’artista sembra scomporre in particelle rispondendo ad una spinta insita nell’uomo che in lui diventa vero motore della ricerca artistica: la necessità di verità”. La pietra, il rosso vivo, il modulo che si ripete come in un mondo atomico sono il suo de rerum natura: la sua poetica ha solide radici nella letteratura e nella filosofia e Bevignani ha compreso come la semplicità della visione delle cose deve rimanere aggrappata alla solidità dei colori, della materia pulsante, del fluoro e dello zolfo, e anche del valore cangiante e metamorfico della relazione con la luce.

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